Manfred Macx, broker memetico e professionista d'altruismo, girava il mondo proponendo idee open source a chi ne avesse bisogno: occupazione tra le più nobili e probabilmente efficace, ma la cui efficienza economica è sospetta.
Un'idea per sussistere deve essere sviluppabile e creare un progetto sostenibile: un'idea è pur sempre un'idea, chi di noi non ha idee? Io ho cento, mille idee al giorno e di queste solo una piccolissima parte è effettivamente realizzabile.
Manfred aveva la capacità di selezionare, tra le centinaia di idee quotidiane, solo quelle con alta probabilità di arrivare a un progetto, ma come si potesse realizzare e a quale processo di selezione venissero sottoposte non è dato sapere.
Voi mi direte: ma chi se ne frega, è un romanzo così straordinario che si può soprassedere a questa lacuna.
Oppure ipotizzerete: in effetti non è del tutto scontato quello che dici. Propongo di ritirargli il premio Locus.
Nell'intervallo di opinioni delimitato dalle due frasi sopra, sentitevi liberi di aggiungere la vostra gradazione di giudizio.
Sono passati un bel po' di anni dalla mia ultima lettura del libro, ma così a memoria ipotizzerei che qualche benefattore particolarmente grato a Manfred possa decidere, di tanto in tano, di ripagarlo in maniera piuttosto generosa di qualche sua idea particolarmente utile per i propri affari. Questo per lo zoccolo duro del suo conto. Quanto alle spese di tutti i giorni, penso che la piccola gratitudine dei suoi innumerevoli contatti in giro per il mondo possa esser bastata al suo sostentamento. La risposta, insomma, è sempre quella: agalmia su misura ;-)
RispondiEliminaBenvenuto -- o bentornato -- nella blogosfera e grazie per il link!
X
Caro X
RispondiEliminati leggo sempre con piacere.
Ti ringrazio per le tue impressioni suffragate da ricordi tutt'altro che antiquati: le condivido in toto.
Grazie anche a te per il link (parlo al futuro, naturalmente)