lunedì 18 ottobre 2010

Omaggio a Mandelbrot

- Buongiorno dottore.
- Buongiorno paziente. Di cosa vuole parlare oggi?
- Sa, anche io, come tutti quelli che hanno praticato un minimo di matematica e/o di informatica nella loro vita, in gioventù ho subito la fascinazione delle geometrie frattali.
- Certo...continui.
- Ho appreso che Benoit Mandelbrot è morto nei giorni scorsi per un cancro al pancreas. Aveva 85 anni. Non ha mai sentito la necessità di saperne di più sui retroscena della vita di persone apparentemente normali, ma la cui mente ha disvelato conoscenze che sono poi andate ad alimentare il motore del progresso tecnico-scientifico dell'uomo?
- Ne ho già abbastanza della mia, sapesse che confusione.
- Beh, dottore, oggi non voglio parlarle di me, sebbene lei possa comunque analizzare il mio assetto odierno e trarne elementi utili per la sua analisi. Però le ho portato un regalo.
- Un regalo. A me? Ma è sicuro? Non doveva.
- Le ho portato un video (grazie a Gravità Zero) in cui Mandelbrot, nel suo simpatico inglese con accento francese e la sua piacevole quiete di scienziato ottuagenario, sviluppa un tema da lui già discusso in un TED nel 1984: l'estrema complessità della ruvidezza e il modo in cui la matematica frattale può trovare l'ordine in pattern che apparentemente sono incredibilmente complicati. Eccolo...



Se avesse voglia di approfondire, le suggerisco di partire con il podcast della sua "Lectio Magistralis" dal titolo "Il liscio, il ruvido e il meraviglioso" presentata durante il Festival della Matematica a Roma il 19 marzo 2007.
- Grazie, paziente. E' proprio vero che si può imparare sempre qualcosa, anche dai più stupidi.

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